I "Boy Scout" cambiano nome per includere le ragazze

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Fondati 114 anni fa in Texas, i Boy Scouts d'America hanno annunciato una svolta storica: cambieranno nome per diventare più inclusivi verso le ragazze. A partire dall'8 febbraio prossimo, nel giorno del 115° anniversario dell'associazione, si chiameranno Scouting America. Questa decisione, spiega Roger A. Krone, presidente e CEO, rappresenta "un'evoluzione naturale" per far sentire tutti i giovani americani parte del gruppo. La mossa segue un periodo turbolento per l'organizzazione, che ha affrontato migliaia di denunce per abusi sessuali e una conseguente bancarotta nel 2020, con l'approvazione di un piano di ristrutturazione da 2,4 miliardi di dollari. Recentemente, hanno introdotto rigorosi protocolli di sicurezza e formativo per prevenire ulteriori abusi. Nonostante la perdita di numerosi membri durante la pandemia, l'associazione conta ora più di un milione di iscritti, di cui circa il 20% sono ragazze o giovani donne. Il rebranding mira a riflettere meglio la composizione attuale e non intende modificare la missione originale dell'organizzazione, basata sui valori scout e americani.

Polemica per la decisone in Texas

Nello Stato tra i più conservatori d'America c'è tuttavia chi storce già il naso definendolo un cambiamento «non necessario», mentre le Girl Scouts - un'organizzazione separata dai Boy Scouts of America - hanno contestato che questa apertura in nome della parità di genere potesse creare confusione e danneggiare i loro sforzi di reclutamento. Hanno quindi presentato una denuncia alla Corte federale di Manhattan. Ma alla fine, un giudice ha stabilito che entrambe le associazioni possono usare parole come «scout» e «scouting».